“Chi non bada a ciò che mangia difficilmente baderà a qualsiasi altra cosa.” (Samuel Johnson)
Negli ultimi tempi si parla molto di mindfulness.
La mindfulness è un’abilità che ognuno di noi ha e che tutti possono coltivare.
Come afferma Jon Kabat-Zin, possiamo definire la mindfulness come la capacità di “porre attenzione in modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”.
Lo stesso atteggiamento possiamo provare ad assumerlo mentre mangiamo.
Mangiare in modo mindful è un modo per nutrire il nostro corpo e la nostra mente. Non sempre però riusciamo a fare questo perché siamo sempre di corsa, abbiamo spesso poco tempo per mangiare oppure perché mentre mangiamo, siamo disturbati da un’infinità di altri stimoli che provengono dall’esterno e che spostano la nostra attenzione su altro.
Il mindful eating, ovvero l’arte di mangiare consapevolmente, è un modo di mangiare in grado di creare un nuovo rapporto con il cibo perché indica come mangiare e non cosa mangiare o non mangiare.
E’ un’esperienza che coinvolge in maniera globale corpo, mente e cuore nella scelta del cibo, nel cucinarlo e nel mangiarlo. E’ necessario allora imparare ad osservare e a riprendere contatto con i nostri sensi per ritrovare la calma e la tranquillità a partire dalla preparazione di un pasto al momento in cui ci apprestiamo a consumarlo con consapevolezza affinché possiamo essere totalmente presenti a noi stessi e alla nostra esperienza alimentare.
Quando la mindfulness entra nella nostra alimentazione diventiamo consapevoli del fatto che per nutrirci abbiamo infinite possibilità soprattutto nel momento in cui impariamo a selezionare e a preparare il cibo ascoltando la propria saggezza interiore.
Impariamo inoltre a riconoscere le nostre risposte abituali al cibo (mi piace/non mi piace/neutro/. Ci aiuta a riconoscere che non esiste un modo giusto o sbagliato di mangiare, ma diversi livelli di consapevolezza che accompagnano l’esperienza con il cibo.
Possiamo infine sperimentare l’interconnessione tra la terra, gli esseri viventi, le pratiche culturali e l’impatto delle scelte alimentari su tali sistemi. Mangiare con consapevolezza significa mangiare con intenzione quindi essere propositivi quando si mangia, mangiare quando si ha veramente fame, mangiare per soddisfare le esigenze del corpo, scegliendo il cibo che è più nutriente e appagante e mangiare con l’obiettivo di sentirsi meglio.
Significa inoltre mangiare con attenzione, dedicare cioè la massima attenzione al mangiare, ridurre al minimo o eliminare le distrazioni, entrare in sintonia con i sapori, gli odori, la temperatura, la consistenza del cibo e ascoltare i segnali del corpo che indicano fame e sazietà.
Tre sono i punti fermi per mangiare in modo consapevole:
1.sintonizzarsi sulle qualità fisiche dei cibi attraverso i 5 sensi
2.sintonizzarsi sulle abitudini e i processi del cibarsi: osservare come mangiamo
3.sintonizzarsi sui “trigger” che portano a mangiare: cosa ci porta a cercare cibo o a finire di alimentari?
Imparando a mangiare in modo mindful miglioriamo la capacità di rallentare e di ri-centrarci nel momento presente prima di iniziare a mangiare. Diventiamo quindi capaci di gustare completamente quello che mangiamo e di fermarci quando proviamo sazietà e soddisfazione.
Per diventare un mangiatore consapevole è necessario sospendere il pilota automatico che c’è in noi e focalizzarci su 7 abilità:
- Consapevolezza: promuovere un’attenzione calma e focalizzata che ci permette di sintonizzarci attraverso i sensi con il cibo che gustiamo e con le sensazioni di fame e sazietà, le emozioni e i pensieri legati all’alimentazione;
- Osservare: notare le sensazioni che provengono dal nostro corpo, le emozioni e i pensieri, variabili che possono portarci a mangiare in modo inconsapevole;
- Essere nel momento presente: aiutare la nostra mente a sedersi accanto a noi a tavola per disattivare il pilota automatico delle nostre abitudini alimentari e per aiutarci a vivere il presente come una nuova esperienza;
- Essere consapevole del contesto: osservare in contesto in cui viviamo ci aiuta a riconoscere i trigger che ci spingono a mangiare senza consapevolezza;
- Non giudizio: pensare in modo non giudicante, neutro e compassionevole ci permette di essere comprensivi sulle difficoltà di mangiare in modo consapevole. Un atteggiamento non giudicante ci aiuta ed essere più presenti e attenti alla nostra alimentazione;
- Lasciare andare: imparando a lasciare andare diamo a noi stessi la possibilità di accogliere l’esperienza così come è senza desidera di meglio;
- Accettazione: accettare le cose per quello che sono senza cercare di cambiarle. Questo è il primo step per affrontare un problema.
Possiamo concludere dicendo che mangiare in modo consapevole ci insegna ad avere fiducia nei confronto del nostro corpo, a riconoscere i segnali, come fame e sazietà, che provengono dal nostro corpo, ad apprezzare il cibo sviluppando un atteggiamento di amorevole gentilezza, a trarre piacere da piccole quantità di cibo, a imparare a fare delle scelte di cibo consapevoli e a ridurre gli abituali comportamenti alimentari disfunzionali.
Proposte di approfondimento
https://www.ibs.it/mindful-eating-per-riscoprire-sana-libro-jan-chozen-bays/e/9788899438777?lgw_code=1122-B9788899438777&gclid=CjwKCAjwqIiFBhAHEiwANg9szsBUSTmW1GXgi251uKWps52xIy1jts9CwXDfVVfmEXGnZ6SQgXautRoCJF4QAvD_BwE
Seguitemi su Instagram ogni settimana e una volta al mese un articolo vi aspetta su questo blog.
Alessandra Bosaia
www.alessandrabosaia.com